STRATEGIE


Tabella di Sklansky nel Poker Texas Hold'em

Se è un po' che giochi a poker texas hold'em e stai studiando le migliori strategie di gioco, sicuramente avrai sentito parlare della famosa "Tabella di Sklansky", un metodo che in base alle due carte personali che si ricevono e alla propria posizione al tavolo, fornisce delle indicazioni su come si dovrebbe giocare al primo giro di puntate (nel pre-flop).

Vediamo quindi meglio in cosa consiste questo metodo di gioco, come funziona e come usare la famosa tabella di Sklansky.

Cos'è il Metodo di Sklansky

La tabella o metodo di Sklansky è un sistema di gioco teorizzato da David Sklansky, matematico e giocatore di poker americano nato a Teaneck, nella contea di Bergen, stato del New Jersey, il 22 dicembre 1947.

David Sklansky è considerato uno dei massimi esperti di poker texas hold'em, e ha scritto numerosi libri sull'argomento, trattando principalmente il tema delle regole matematiche e statistiche applicate al poker e della strategia di gioco.

In uno di questi, "Theory of Poker" (Teoria del Poker), ha teorizzato un metodo per decidere se giocare o meno un mano in base alle proprie due carte personali (le così dette "starting hands"), alla posizione al tavolo e al numero di giocatori presenti al tavolo. Questo sistema è quello che viene chiamato "Tabella di Sklansky", visto che consiste un una tabella in cui sono inserite tutte le possibili combinazioni di due carte di partenza.

Si tratta quindi, soprattutto per chi inizia a giocare a poker alla texana, di un buon modo per decidere quando e come giocare nel pre-flop, cioè nel primo turno di puntate.

NB: chi fosse interessato al libro The Theory of Poker di D.Sklansky, lo può trovare in vendita online ad esempio su Amazon.

Le Posizioni al Tavolo nel Texas Hold'em

Per poter utilizzare la tabella di Sklansky bisogna aver presenti le varie posizioni al tavolo quando si gioca a poker texano.

Riportiamo quindi l'immagine dove è possibile capire se ci si trova in:

  • posizione arretrata o early position: 1 (small blind), 2 (big blind), 3 (UTG), 4 (UTG+1)
  • posizione intermedia o middle position: 5, 6, 7
  • posizione avanzata o late position: 8 (jijack), 9 (cutoff), 10 (dealer)

La Tabella delle Carte Iniziali di David Sklansky

Ecco la tabella con tutte le varie combinazioni di carte iniziali, cioè le "starting hands". Vediamo meglio come funziona.

Come usare la tabella?

Se tutte e due le carte personali sono dello stesso seme ("same suited"), cioè sono tutte e due di cuori, tutte e due di quadri, tutte e due di picche o tutte e due di fiori, bisogna leggere la tabella partendo da sinistra e procedendo verso destra.

Se invece le carte sono di semi differenti ("offsuit"), si legge la tabella partendo dall'alto e procedendo verso il basso.

A ogni coppia di carte (ricordiamo infatti che nel texas holdem il valore dei segni non viene mai utilizzato) viene assegnato un gruppo di appartenenza. In totale i gruppi sono otto e le mani migliori sono identificate da un numero di "rank" basso (quindi il rank 1 è il migliore e il rank 8 il peggiore).

Se alla combinazione delle proprie due carte non è associato alcun gruppo, allora con quelle carte non conviene giocare la mano ed è consigliabile fare fold.

Queste combinazioni sono calcolate ipotizzando che al tavolo ci siano 9 o 10 giocatori.

Come funziona il sistema?

Una volta individuato il gruppo a seconda delle proprie due carte di partenza, si analizza la tabella sottostante in cui viene indicato, a seconda della posizione in cui ci si trova al tavolo, se conviene o meno giocare con quelle carte.


In questa tabella se dopo una carta c'è una "s", si intende che entrambe le carte sono dello stesso seme (la "s" sta infatti per "suited"). Quindi ad esempio se trovo scritto "A-Ks" significa che ho Asso e Re dello stesso seme, mentre se non trovo scritta la s, esempio "A-K" significa che ho Asso e Re di semi diversi.

Quando troviamo la scritta "thru" tra due coppie di carte significa che sono comprese tutte le carte tra quelle due combinazioni. Esempio "A9s thru A2s" nel gruppo 5 significa che rientrano in quella categoria A9s, A8s, A7s, A6s, A5s, A4s, A3s, A2s.

La lettera "T" identifica il Dieci (Ten).

Esempio del Metodo di Sklansky

Sono al posto Under The Gun (UTG, posto 4), quindi mi trovo in posizione arretrata (early position), e come carte personali (hole cards) ho J♣ 7 ♣ (Jack di Fiori e 7 di Fiori). Ho due carte dello stesso seme (suited) quindi inizio a leggere la tabella partendo dalla carta più alta e leggendo la tabella da sinistra a destra. Trovo che la mia combinazione si trova nel gruppo 8, cioè il più debole ed non conviene giocare. Farò quindi fold al pre-flop....

Il check-raise

Il check raise è una "mossa ingannevole". In un primo tempo costituisce una tattica di gioco passivo, in seguito diventa attivo.

  • Sedete "out of position" (in breve: OOP), cioè fuori posizione?
  • Avete una mano eccellente?
  • Il vostro avversario è uno che punta volentieri quando fanno check fino a lui?

Allora prendete in considerazione di attuare un check raise.

  • Fare check raise significa in un primo tempo giocare un "cip" con l'intenzione di rispondere con un rilancio ad una puntata dell'avversario.

Spiegazione:

Se dichiarate cip con una mano eccellente, vi mostrate deboli, perciò il vostro avversario si mostra più propenso a puntare contro di voi. Se questo avviene, rilanciate.

Se l'avversario, con delle carte pessime o modeste, conoscesse la forza della nostra mano, non punterebbe. Quindi cade nella trappola tesa e deve reagire al rilancio inatteso.

Un check raise ha però anche un suo lato negativo: se anche gli avversari fanno check dopo di voi, il vostro piano è fallito. La tattica dello slow play indesiderato deriva proprio dal check raise. Non è esattamente vostra intenzione, ma applicate un gioco lento in una situazione considerata vantaggiosa. Ora dovete accollarvi il rischio che la vostra mano diventa vulnerabile per il cambio di situazione che giunge dal board. All'inizio non avete fatto altro che mettere ulteriori chips nel piatto con una mano eccellente.

Motivo:

I vostri avversari vi rispettano come giocatore solido. Voi siete alle prese con il rovescio della medaglia. Se guidate il gioco, chiamano solo mani eccellenti. Se non giocate per primi, dovete automaticamente sopportare le puntate successive dei vostri avversari.

  • Un check raise offre comunque la possibilità di raccogliere immediatamente le chips che sono state puntate dagli avversari.

Voi avete ancora un ulteriore vantaggio: ora il tavolo rispetta indirettamente non solo le vostre puntate, ma anche i vostri check. Ricevete abbastanza spesso free cards, e nonostante non dovreste avere una mano forte, bensì una mano mediocre, potete vincere molti piatti allo showdown dato che verrà più spesso fatto check fino a voi.

Attuazione:

Per una buona applicazione di un check raise occorre soddisfare svariate condizioni.

  • Voi agite prima dei vostri avversari e supponete di avere la mano migliore.
  • Voi e l'avversario in questione avete pile di chips sufficientemente grandi. Se è ancora possibile una sola puntata ragionevole, non è possibile effettuare realmente un check raise.
  • Voi presumete che la probabilità sia bassa che un avversario veda una puntata, invece pensate che sia alta la probabilità di una sua puntata.

Questi gettoni supplementari sono il primo obiettivo del check raise. Si induce quindi ad un bluff dell'avversario (bluff induce).

Conclusione:

Il check raise e le sue variazioni appartengono al repertorio di un giocatore di alto livello. La mossa nella sua forma classica, o come slow play o bluff è una degli avversari più temibili per una continuation bet.

Il semi-bluff

Il semi-bluff è una "deceptive move" attiva.

  • Credi che in questo momento la tua mano non sia la migliore?
  • La tua mano può migliorare?
  • Vedi la possibilità di vincere immediatamente il piatto con una puntata?

Allora prendi l'iniziativa con un semi-bluff.

  • Il semi-bluff è il gioco attivo di un progetto.

Spiegazione:

Il semi-bluff è fondamentalmente un bluff. Esso mira al fatto che gli avversari non siano in grado di affrontarne la natura aggressiva e che quindi si ritirino. Se questo non riesce, allora è meglio che sia un bluff solo "per metà" (dal latino semi).

Esiste ancora una possibilità reale di ricevere la mano migliore.

Motivo:

Nel poker si è quasi sempre soggetti a delle dipendenze.

  • Se la tua mano è buona, speri che l'avversario chiami. Se l'avversario folda, la qualità della tua mano è sprecata. In questa situazione avresti vinto la stessa somma anche con carte senza valore e senza alcuna possibilità di vincita allo showdown. Se tuttavia l'avversario rilancia, potresti chiaramente essere battuto.
  • Se la tua mano è scarsa, devi sperare che sia comunque forte abbastanza per vincere oppure che l'avversario foldi, nel caso decidiate di bluffare.

La classica situazione del semi-bluff, tuttavia, ha la piacevole caratteristica di essere una tattica molto versatile. Esattamente come al bluff, l'intenzione è vincere direttamente il piatto. Tuttavia se qualcuno chiama, al contrario di quando viene chiamato il bluff, possiedi ancora una buona probabilità di vincere.

Attuazione:

Ci troviamo nella seguente situazione: al momento non abbiamo una mano forte, altrimenti una nostra puntata non sarebbe un bluff. Devono essere distribuite ancora delle carte, la nostra mano possiede ancora il potenziale per battere le mani, attualmente più forti, dei nostri avversari, altrimenti la nostra puntata sarebbe un bluff anziché un semi bluff.

Una semi-bluff bet è dunque un incrocio tra una bluff-bet e una bet-for-value.

  • Più debole è la mano, più si tratta di un bluff.
  • Più forte è la mano, più si punta per convinzione.

Con un semi bluff si sfrutta il vantaggio, che gli avversari non possono essere certi se siamo veramente forti o no, poiché vengono messi sotto pressione.

  • Ecco un fattore importante per giocare a poker con successo: prendere decisioni facili, costringendo gli avversari a prendere quelle più difficili.

Poiché le drawing hand sono molto frequenti, si hanno molte occasioni di giocare dei semi-bluff. Le seguenti affermazioni aiutano a riconoscere quanto sia veramente adeguato il semi-bluff:

1. Fold equity elevata

L'obiettivo indiretto del semi-bluff è la vincita immediata del piatto. Per questo la fold equity è il criterio primario. Gli altri criteri sono secondari, ma possono influenzare direttamente sulla fold equity.

Più spesso gli avversari foldano ad una puntata, meglio è. Gli avversari foldano con una probabilità più elevata quando:

  • Il board li ha aiutati poco o nulla,
  • L'aggressore ha un'immagine passiva,
  • Le loro pot odds sono insufficienti,
  • Devono prendere altre decisioni difficili nel corso della mano.

Quando manchiamo l'obiettivo primario della vincita immediata del piatto, gli altri criteri acquistano maggiore importanza.

Più sono le carte che devono essere ancora distribuite, le quali potrebbero aiutarci ovviamente a legare una mano che ha il potenziale per vincere, maggiore sarà il valore del nostro semi-bluff.

2. Grande potenziale di miglioramento

  • Al flop un semi-bluff è più promettente che al turn.
  • Sono da preferire gli outs chiari.
  • I nut outs sono i migliori outs.
  • Gli overcard outs sono spesso degli outs non chiari.
  • Gli outs per una coppia di assi con un kicker debole sono difficili. Allo stesso tempo, potrebbero dare all'avversario una mano migliore.

3. Odds impliciti elevati

  • Più piccolo è il piatto rispetto al resto degli stack dei giocatori, più alti saranno le odds implicite.
  • Maggiore è il numero di giri di puntate ancora da giocare, più alti saranno le odds implicite.
  • Più difficile sarà riconoscere la mano da realizzare, più alti saranno gli odds impliciti (gli outs per realizzare una scala su un board bicolore sono più difficili da riconoscere rispetto agli outs per un flush. Anche le middle e le button pair sono difficilmente riconoscibili).

Esempio:

Tu attui tre semi-bluff in diverse varianti. Al pre-flop uno squeeze play, al flop un bet out e al turn un check raise.

La riflessione che ti ha portato ad optare per il check raise (all-in) è la seguente:

fai check anziché giocare un altro bet out, perché così puoi vedere gratis il river oppure andare attivamente all-in. Se il tuo avversario punta, tu conosci i seguenti valori:

  • Valore del piatto: 35 BB (dopo la puntata dell'avversario)
  • Valore della puntata: 60 BB (rilancio all-in)
  • Probabilità di vincere P (legare): 33% (per 15 presunti outs)

Per stabilire quale sia la decisione migliore, devi confrontare il rispettivo EV (valore atteso):

EV (fold) = 0 [BB]
EV (call) = P (legare) x Pot - P (non legare) x call
= 33% x 35 - 67% x 14 = 11,6 - 9,4
= 2,2 [BB] > 0 [BB]

Ora sai che un call è meglio di un fold.

EV (all-in) = Piatto x P (fold) + P (call) x ((P (legare) x (piatto + call) - P (non legare) * bet)
= 35 x P (fold) + P(call) x ((33% * (35 + 46) - 67% x 60))

Se sia meglio chiamare o rilanciare, potrai deciderlo solo integrando le informazioni sulle probabilità che l'avversario foldi (P (fold) = 100% - P (call)).

A tale scopo esistono due vie:

1. Stabilire un valore plausibile per te stesso:

a) P (fold) = 40%

EV (all-in) = 35 x 40% + (100 % - 40 %) x ((33 % x (35 + 46) - 67 % x 60)) = 5,9 [BB] > EV (call)

Supponendo che l'avversario foldi nel 40% dei casi, l'all-in è l'alternativa migliore.

b) P (fold) = 20%

EV (all-in) = 35 x 20% + (100 % - 20%) x ((33% x (35 + 46) - 67% x 60)) = - 3,8 [BB] < EV (fold) < EV (call)

Supponendo che l'avversario foldi nel 20% dei casi, l'all-in è l'alternativa peggiore. Qui l'alternativa migliore è quella di chiamare, la seconda è quella di foldare.

2. Noi equipariamo l'equazione con la migliore alternativa (EV (call)) e la risolviamo per P (fold). In questo modo sappiamo a partire da quale disponibilità dell'avversario a foldare, se l'all-in è più lucrativo del call.

2,2 = 35 x P (fold) + (100% - P (fold)) x ((33% x (35 + 46) - 67% x 60))

=> P (fold) = 31,7%

Poiché tu vai all-in, presupponi che il tuo avversario foldi almeno una volta ogni tre tentativi.

In questi calcoli non abbiamo finora considerato quanto sia prezioso un river adatto per la decisione del call. Per acquistare ulteriore valore, devono verificarsi contemporaneamente tre cose. Il river deve essere adeguato, tu devi avere davvero la mano migliore e questa deve essere ben retribuita. Queste probabilità combinate si valutano nel modo seguente:

  • P (pagate) = 30%
  • P (legare vincere) = 90%

In questo modo, si ottiene il seguente ulteriore EV per il call:

EV (legare al river) = P (legare) x (P (legare vincere) x* river call - P (legare perdere) x river bet) x P (pagato)
= 33% x (90% x 46 - 10% x 46) x 30%
= 3,6 [BB]

Partendo da questi presupposti, il call ha un EV complessivo di 2,2 + 3,6 = 5,8 [BB] ed è necessaria una probabilità di fold del 39,2%, affinché l'all-in sia l'alternativa migliore.

Queste riflessioni e questi calcoli sono naturalmente troppo complicati da eseguire direttamente ai tavoli da gioco. Tuttavia sono molto utili come preparazione e training per capire queste situazioni, pertanto vale la pena studiarli.

Conclusioni:

Il semi-bluff affronta in modo unico il dilemma fondamentale del poker delle informazioni incomplete:

al poker esistono molte situazioni in cui non sai se la tua mano sia in vantaggio o in svantaggio. Poiché non lo sanno neanche gli avversari, questo rende il semi bluff molto efficace.

Pone ai tuoi avversari di fronte a domande a cui è difficile rispondere. E proprio attorno a questo che ruota il poker!

La block bet

Definizione:

La block-bet è una puntata fuori posizione, di un valore relativamente piccolo rispetto al piatto, eseguita per evitare una puntata elevata di un avversario e arrivare allo showdown in modo economico.

Al contrario della maggior parte delle altre puntate la block bet non dipende così tanto dal contesto. E`più flessibile e può essere utilizzata in situazioni diverse, dove vogliamo impedire che il nostro avversario tenta di aumentare il piatto.

L'unica direttiva è che siamo "out of position" e possiamo puntare per primi. Se avessimo posizione sull'avversario ed egli facesse check, non avremmo assolutamente bisogno di effettuare una puntata e se il nostro avversario puntasse prima di noi, già non avremmo più la possibilità di manipolare l'entità delle sue puntate. L'idea di fondo della block bet si basa sulla condizione psicologica per cui per un avversario è molto più semplice effettuare una puntata alta quando riceve da parte nostra un segnale di debolezza (ad es. sotto forma di un check). Ma se noi puntassimo, ciò non sarebbe di regola un segnale di debolezza e ora il nostro avversario si troverebbe sotto pressione dovendo decidere se effettuare la puntata con l'entità che aveva pensato inizialmente (sempre che se ne abbia già fatto un'idea), in quanto ora ha ricevuto da parte nostra un segnale sgradito (bet).

Un modello di comportamento davvero tipico dello schema umano in una situazione simile è di fare un call. La maggior parte dei giocatori sono convinti di poter sbagliare di meno con una chiamata e quando sono sotto pressione spesso optano per questa soluzione. Utilizziamo questo comportamento tentando di convincere il nostro avversario ad accettare la puntata che indichiamo noi e non lui. Per cominciare un classico esempio di una block bet:

  • Esempio 1:

Abbiamo 9♠10♠ nel big blind. Il giocatore "under the gun" fa un rilancio molto piccolo e rilancia arrivando ad un big blind doppio. Tutti i giocatori compreso lo small blind passano. Noi facciamo call. Nel piatto ci sono quattro big blind e mezzo. Al flop esce A♥7♦8♠. E` assolutamente possibile che il nostro avversario abbia un asso cosicché siamo battuti in questo momento. D'altro canto, se noi puntassimo, egli potrebbe pensare che anche noi puntiamo per l`asso. Sarebbe anche assolutamente possibile che il nostro avversario giocasse una coppia di mano media o alta e avesse paura di un nostro asso baby (asso con kicker basso). Mentre cerchiamo di trasmettere questi pensieri all'avversario, la nostra principale motivazione è tuttavia quella di avere i potodd necessari per vedere se possiamo realizzare una sraight draw al turn o river. Abbiamo otto out (tutti i jack e tutti i sei).

Ciò significa che abbiamo bisogno di circa 4:1-potodd. Un big blind e mezzo a questo punto è forse un po' troppo poco, ma se consideriamo degli implied odd, possiamo puntare anche qualcosa in più. Puntiamo 2 BB quindi circa la metà del piatto, il nostro avversario chiama e presumibilmente abbiamo risparmiato delle chips, se ipotizziamo che una continuation bet del nostro avversario con un nostro check sarebbe stata più alta (ad es. 2/3 del piatto).

Definizioni

E` importante differenziare fra loro le diverse strategie e puntate. Un giocatore di poker dovrebbe, quando punta, sapere sempre perché punta e perché punta esattamente un certo importo. Non basta avere una vaga idea che la situazione sia adatta a puntare. I giocatori, che agiscono così, spesso non pianificano come poter continuare a giocare la mano nei giri di puntate successivi. Si fanno sorprendere chi più chi meno dalle reazioni degli avversari e riflettono solo successivamente su ciò che avrebbero potuto significare queste reazioni.
Un giocatore di poker serio tuttavia tende a valutare le situazioni nel modo più esatto possibile e, in base a questa stima, a giungere ad un modo di giocare più esatto possibile. Quindi è necessario differenziare la block bet da altre strategie simili.

Block bet vs. value bet

Effettuiamo una value bet per far diventare il piatto più grande possibile quando riteniamo di avere la mano più forte, mentre con la block bet ci prefiggiamo esattamente l'opposto. Desideriamo mantenere piccolo il piatto in quanto siamo convinti di essere al momento sfavoriti o di trovarci in una situazione marginale in cui non desideriamo esporci ad un grosso rischio.

Block bet vs. continuation bet

Le block bet e le continuation bet si verificano in situazioni molto simili ("out of position") ed entrambe tendono anche a venire giocate al minimo ma con l'entità necessaria. Una differenza consiste nel fatto che con una continuation bet vogliamo far passare l'avversario sperando che come noi abbia una mano debole. Con la block bet ipotizziamo con una certa sicurezza che l'avversario sia favorito al momento attuale o, che dopo un segno di debolezza da parte nostra, faccia almeno credere di trovarsi in vantaggio. Con la block bet abbiamo sempre motivo di supporre che il nostro avversario possa effettuare una grossa puntata e giochiamo la block bet per impedirgliela.

Block bet vs. probe bet

La probe bet viene applicata soprattutto quando colui che ha rilanciato al preflop mostra una certa debolezza mentre una block bet è veramente solo sensata da "out of position". Nei casi in cui la probe bet si verificasse anche "out of position", il suo scopo sarebbe quello di ottenere informazioni sulla relativa forza della mano. Se l'avversario reagisse con un rilancio, la mano nella maggior parte dei casi dovrebbe essere abbandonata. Con la block bet non vogliamo abbandonare la mano ma assumere il controllo sull'entità delle scommesse. Tentiamo di influenzare il nostro avversario in modo che egli chiami solo invece di puntare, poiché desideriamo vedere uno showdown vantaggioso o quando stiamo tentando di realizzare un progetto.

Block bet nei giri di puntate successivi

Una block bet può essere effettuata in tutti i giri di puntate mentre il nostro pensiero è sempre lo stesso: distogliere l'avversario dal fare una puntata più alta in modo che accetti la nostra puntata e chiami. Se, ad esempio, al flop abbiamo giocato una block bet con un draw ed il nostro avversario chiama soltanto, allora potremo continuare la stessa cosa al turn, se non abbiamo legato. Una forma che merita particolare attenzione è ancora la block bet al river:

  • Esempio 2:

Abbiamo 10♣10♥ sullo small blind. Gli avversari foldano fino a noi. Rilanciamo tre volte e mezzo del big blind. Il big blind chiama. Al flop esce 9♥5♣4♥. Puntiamo for value 5 big blind. Il nostro avversario chiama. Al turn esce 2♣. Puntiamo di nuovo for value, questa volta 12 big bind. Il big blind vede nuovamente. Al river esce 3♣. A questo punto potremmo essere battuti se il nostro avversario avesse chiamato dopo il flop con runner-runner-flush draw, runner-runner-straight-draw o A con un'altra carta. Questa ultima scare card carta spaventosa) potrebbe però anche indurlo a fare un bluff. Vogliamo impedire tutto ciò effettuando al river un'ulteriore puntata pari a 15 big blind (qualcosa di meno della metà del piatto). Il big blind chiama nuovamente e mostra che ha in mano A♥5♥.

Conclusioni

Giochiamo una block bet esclusivamente se il nostro avversario ha posizione su di noi, ancora nessuno ha aperto il giro di puntate e ci aspettiamo che il nostro avversario, per un motivo qualsiasi, possa effettuare una puntata più alta, ma non vogliamo passare a causa della forza momentanea della nostra mano o a causa della forza che si potrebbe ottenere nei giri di puntate successivi.

Dovremmo evitare di giocare una block bet quando:

• la nostra mano è molto debole e non ha quasi out per migliorare.
• la nostra mano è così forte che la riteniamo la migliore al momento.
• prima di noi in questo giro di puntate è già stata effettuata una puntata.
• abbiamo posizione nei confronti dell'avversario che crediamo possa continuare a puntare molto.
• non abbiamo motivo di ritenere che il nostro avversario possa effettuare una puntata.
• ci sono troppi giocatori nel piatto che dovrebbero essere tutti manipolati contemporaneamente.

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